
I mutui a tasso misto sono una forma ibrida, tra il tasso fisso e il variabile. Come funzionano? Si parte con un tasso (o fisso o variabile) ma al mutuatario è data la possibilità di scegliere nel corso della durata del mutuo di cambiare tasso. Un’opzione in più quindi per poter calibrare al meglio il contratto all’evolversi delle condizioni del mercato e dei tassi.
La gran parte dei mutui a tasso misto offerti sul mercato rispondono alle seguenti caratteristiche:
- Sono più cari in termini di spread di circa 10-20 punti base (0,1%-0,2%) rispetto al variabile.
- Consentono di cambiare tasso ma solo in finestre temporali pre-concordate con la banca.
Ci sono però alcuni istituti che offrono il medesimo spread sia per tasso variabile che per tasso fisso e una maggiore elasticità per quanto riguarda l’opzione di cambio tasso consentendo ai mutuatari di poter scegliere di effettuare la variazione in qualsiasi momento.
Quando il mutuo a tasso misto è più conveniente
Il tasso misto può risultare conveniente, come detto, se oltre alla parità di spread con il mutuo a tasso variabile offre la possibilità di cambiare tasso in uno o più momenti a scelta del mutuatario. Inoltre, può risultare conveniente per chi è orientato a scegliere il tasso fisso anche nel momento in cui gli indici Eurirs siano a valori molto alti. In questo caso il misto consente di partire con un indice Eurirs più basso rispetto all’indice Eurirs della durata complessiva del mutuo.
Per spiegarsi meglio: in un mutuo a tasso misto che prevede che dopo 5 anni il mutuatario possa scegliere se cambiare tasso o meno, se si inizia l’ammortamento del mutuo con un tasso fisso, il tasso iniziale sarà calcolato sommando allo spread l’Eurirs di durata 5 anni, che normalmente è più basso rispetto agli Eurirs di durata superiore (per esempio di 20 o 25 anni).